Politica: Pronti, attenti, Salvini al 17 per cento!

Salvini è il cervello dietro la trasformazione della Lega da partito nordista secessionista a realtà nazionale. Il sostegno degli elettori è salito, ed alle elezioni il partito è emerso come il più grande di tutta la coalizione di centrodestra.

Il capo della Lega Nord ha dichiarato di avere il “diritto” di governare dopo aver ottenuto il 17 per cento dei voti. Crede di essere la risposta alle preoccupazioni del paese per l’immigrazione e l’economia.

Mentre i populisti a cinque stelle sono il partito che ha preso più voti, voti che destano molti dubbi sul perché e per come, visto che si fondano maggiormente sulla promessa assurda di dare soldi a chi non lavora, il blocco Salvini – Berlusconi potrebbe formare il prossimo governo. “Abbiamo il diritto e il dovere di governare”, le esatte parole pronunciate dal leader della Lega, perché in realtà è maggioranza del Paese sotto forma di coalizione, prevista dal Rosatellum.

Ma Salvini non è sempre stato a destra, anzi al contrario, visto che in gioventù era un membro del centro sociale di sinistra Leoncavallo e il suo spostamento verso destra potrebbe celare, per alcuni, un accenno di opportunismo.

Quindi: che tipo è Salvini?

Ai tempi della Lega Nord, quando il partito stava conducendo una campagna per le regioni del ricco nord Italia, ebbe a dire che alcuni italiani del sud “puzzavano”.

Adesso, trasformato il partito in una Lega nazionale ha cambiato tono e nella maggior parte dei casi si sforza di non esagerare più, anche se due anni ha follemente confrontato la Boldrini ad una bambola gonfiabile.

Però, cadute di stile a parte, è uno dei leader italiani più seguiti su Facebook e non è per niente timido nell’usarlo per criticare i suoi avversari. In questo suo approccio alla rete è per certi versi simile al presidente degli Stati Uniti Trump, universalmente noto anche per il suo uso scandaloso dei social media. Matteo è un politico giovane e la strategia di rendere la lega un partito nazionale alle elezioni generali resta un grande punto a suo favore.

Che stia simpatico o che lo si odi Matteo Salvini, 44 anni, sembra essere come il vino di qualità e invecchiando ci si aspetta che migliori, o no? Salvini stupisce, ancora e sempre, nel bene e nel male, e non possiamo fare altro che applaudirlo e dire bravo, e forse perché no porre in lui le speranze di un cambiamento in positivo del Paese, visto che tra le premesse e promesse ha toccato dei punti di notevole importanza ed interesse a partire dal LAVORO, SICUREZZA, IMMIGRAZIONE e TAGLIO NETTO DELLE TASSE.

Allora Salvini premier? Direi diamogli la possibilità e poi giudichiamo.

Arturo Di Mascio