Fa male, molto male la tragedia del Ponte Morandi a Genova. Una tragedia annunciata, si dice, e poi tutti a piangere sul latte versato. Il dramma è le 26 o 35 vittime (per ora), le loro famiglie. Gente che andava a lavoro, o al mare per qualche ora di relax meritato, gente che sicuramente non meritava di morire così.
Bravi, tutti bravi ora nelle istituzioni, nella chiesa, ad offrire ospitalità, solidarietà etc. Ma è tempo, “ormai da tempo” di mettere fine, o almeno prendere le dovute precauzioni, per evitare queste “tragedie annunciate”.
L’Italia ha sofferto di tante tragedie per colpa dell’uomo prima di tutto, e come in questo caso, non si deve dare la colpa alla pioggia, ma la colpa è di chi ha progettato, costruito e fatto la “non dovuta manutenzione” alla struttura.
Chi deve pagare, deve pagare! La galera deve essere un momento di sofferenza perché hanno dato sofferenza, alle famiglie, alla città e all’Italia intera.
E ora basta! Smettiamola con la stupidaggine scellerata scelta del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle, solo per fini elettorali.
Investiamo questi miliardi per le opere pubbliche, in primis strade, ferrovie, fiumi, ponti, scuole etc.. Risanare le infrastrutture sofferenti, ricostruirle se necessario, costruirne di nuove dove necessita, intervenire sulle scuole e strutture pubbliche pericolose, fatiscenti e vecchie, troppo vecchie e costruite in epoche di corruzione “pazzesca” e quindi deboli, facile a venire giù per i materiali scadenti o poveri.
Le lacrime mi attraversano gli occhi solo al pensiero di quelle madri, quei padri, quei figli, amici, comunità che non rivedranno più i propri cari, ingiustamente, e non per malattia o vecchiaia, ma perché uccisi dall’uomo, perché chi ha armato la “mano” del ponte crollato, è stato “l’uomo”, quell’uomo incosciente, cattivo, senza scrupoli, che per il vile denaro, ha mal progettato, costruito e curato, il ponte “del dolore”.
Arturo Di Mascio