A riprova della mia imparzialità, non pubblico unicamente notizie idilliache riguardanti gli States.
Ho 25 anni e mi sto indebitando per pagarmi una vita che non mi faccia piangere nel bagno ogni settimana. I miei colleghi cercano secondi lavori, uno di loro era anche senzatetto: veniva ogni giorno con una grande borsa che era tutto ciò che possedeva. Non posso permettermi di comprare frutta e verdura, i miei pasti sono composti essenzialmente da riso. Anche il pane è un lusso per me. Ottanta percento del mio guadagno finisce nell’affitto. L’impiegata per la app di consegna a domicilio del cibo comprata da Yelp per 300 milioni di dollari non può permettersi di comprarlo, il cibo. Un po’ ironico no?
Talia Jane, appena laureata in letteratura inglese, ha accettato il lavoro da Yelp trasferendosi a San Francisco. Un impiego poco retribuito ma che, le avevano detto, le sarebbe servito per fare esperienza e passare di grado. Otto dollari e 15 centesimi l’ora (circa 7.35 euro) non le bastavano però per pagare l’affitto e l’abbonamento al trasporto pubblico (200 dollari al mese). Senza parlare della spesa: il riso e era l’unica cosa che poteva permettersi.
Sembra la storia di uno qualsiasi dei nostri figli. Sembra la mia storia all’inizio. Solo che io avevo metà degli anni di questa ragazza.
Due ore dopo la condivisione del post che avete letto è arrivato il licenziamento per violazione dei termini di comportamento di Yelp.
A questi ragazzi io vorrei dire di tener duro, se non lo stanno già facendo. In questa società un posto dignitoso è più difficile da trovare, perché sono cambiati i metodi di ricerca e allocazione.