Un approfondimento sul tema della famiglia è necessario, specie per chi – conoscendomi – mi è stato vicino nei tempi più recenti.
Chi ha letto l’uomo è un Dio mancato, scritto a quattro mani assieme a mio figlio, avrà preso nota dei passati burrascosi e, comunque, in qualche modo dolci e nostalgici che ho riguardo i miei predecessori. I miei, vorrei chiamarli, antenati.
La famiglia è tale ed è, come recentemente l’ha chiamata Papa Francesco, rimedio contro lo sfaldamento sociale. Uno sfaldamento che stiamo vedendo sotto ogni punto di vista. Dal punto di vista di genere, dal punto di vista di relazioni, dal punto di vista – perché no? – politico. I popoli e le famiglie che lasciano la loro casa per trovare una situazione migliore sono accompagnati da povertà e lacrime, ha scritto Papa Francesco in un passaggio di un messaggio indirizzato ai vescovi laziali.
Commissione internazionale per le relazioni della coppia e della famiglia a Trento si è espressa: alla radice del bene comune ci può essere solo la valorizzazione della famiglia come soggetto sociale. Solo la famiglia che riesce ad assolvere al meglio le proprie funzioni generative, educative, relazionali rimane luogo di solidarietà e di umanizzazione della persona e della società, vera forza generatrice del bene comune.
Un palliativo alle incapacità statali? Affatto. Un destinatario di azione e motore principale delle attività di una nazione. Così è stato per me a mio tempo e così è ancora per mio figlio e tutte le persone che ci amano a loro volta.