Finalmente la Consulta si è pronunciata in merito all’Italicum e quindi gli onorevoli ora possono fissare una data per le elezioni. Normalmente si vota ogni cinque anni oppure in seguito allo scioglimento delle Camere anticipato una volta che si attesti che l’esecutivo in carica non abbia più la maggioranza dei seggi in parlamento. Ed è il secondo caso quello più ricorrente nel nostro paese.
Le elezioni, come ogni buon trader sa, hanno ripercussioni sul mondo finanziario. Si voterà qui a breve come nel Regno Unito. La sterlina sta accusando il colpo sui mercati finanziari: un sondaggio pubblicato stamattina sui giornali inglesi dice che il partito al governo di Theresa May avrebbe perso la maggioranza e quindi la piena governabilità. Mentre in Italia prende piede l’ipotesi delle elezioni anticipate, come spiegato. Questa prospettiva non sembra preoccupare la Commissione europea, ma ha messo in allarme le agenzie di rating come per esempio la canadese DBRS. (Fonte: Wall Street Italia) L’azionario europeo è incerto sulla strada da prendere con gli investitori che non vogliono correre alcun rischio prima di conoscere le nuove indicazioni macro e da parte della Bce, nonché gli ultimi sviluppi sulla tragedia greca e sulla crisi delle due banche venete. Dal fronte delle notizie societarie, Vivendi ha ottenuto il lascia passare Ue per assumere il controllo di Telecom Italia.
Tra le cause ci sono le voci sul modello che sceglieremo per l’assetto parlamentare. La cosiddetta legge elettorale “alla tedesca”. È un sistema che rispecchia quasi matematicamente le proporzioni di voto: se un partito viene votato dal 15 per cento degli elettori, in parlamento otterrà circa il quindici per cento dei seggi. In Germania, però, è possibile votare un rappresentante scegliendolo nominalmente ed esprimere, oltre a questa scelta, un voto partitico o di coalizione. Questo modello determina il fatto che i posti in parlamento varino (ora sono 630, nel 2009 erano 622). In Italia ciò non è possibile e bisognerà dare un colpo al cerchio ed uno alla botte per far quadrare le cose. Il sistema tedesco, quindi, con ogni probabilità produrrà un Parlamento in cui per governare sarà necessaria l’alleanza di due o più forze politiche maggiori, come accade in Germania da diverso tempo e come ha mostrato chiaramente una simulazione pubblicata domenica dal Sole 24 Ore.
Completerei l’articolo con una bella immagine di pizza… alla tedesca.