La legittima difesa e il diritto di possedere armi sono due cose strettamente legate a un punto tale che mi sembra inutile non trattare i due argomenti contemporaneamente. Il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America garantisce il diritto di possedere armi:
“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.” Come molti altri emendamenti, anche questo affonda le sue radici nelle occupazioni da parte degli imperi britannico e spagnolo.
Il possesso di un’arma da parte delle milizie cittadine, durante gli anni delle grandi colonizzazioni europee, era l’unico strumento che gli Statunitensi avessero per difendere territori, case e famiglie. Una popolazione armata potrà difendersi in caso di attacco da parte di una nazione straniera; privatamente, in caso di pericolo personale; internamente, nel caso in cui un rovesciamento del potere portasse l’instaurazione di uno stato totalitarista.
L’autodifesa è una contromisura, che implica la difesa per contrastare una minaccia immediata di violenza. È il diritto comune di usare la forza contro una o più persone per difendere la propria vita, e le probabilità di successo dipendono da un gran numero di parametri, legati alla gravità della minaccia da un lato, ma anche dalla preparazione mentale e fisica del difensore. Tale forza può essere armata o non armata.
L’uso del diritto di autodifesa come giustificazione legale per l’uso della forza nei momenti di pericolo è disponibile in molte giurisdizioni ma l’interpretazione varia ampiamente. In Italia, chi si difende, solitamente come prima cosa finisce in carcere, forse anche con il giudice che ipotizza una qualche forma di risarcimento per il danno arrecato all’aggressore.
L’uso di una forza ragionevole per proteggere se stessi (o i membri della famiglia) è un diritto in ogni situazione in cui qualcuno potrebbe ucciderti, anche con un cacciavite in mano, devi poter sparare per proteggere la tua vita.
Se pugnalate o uccidete qualcuno per legittima difesa e non negate di averlo fatto, probabilmente vi troverete in un processo. Tuttavia, se riuscite a provare che c’era una giustificazione legale per l’autodifesa, non sarete puniti.
Se il diritto di autodifesa è il diritto delle persone di usare “forza ragionevole o forza difensiva”, allo scopo di difendere la propria vita o le vite dei propri cari, l’autodifesa è un diritto costituzionale basilare.
E in questo mondo infame, dove le donne sono vittime di ogni tipo di sopruso, mi chiedo se le vessazioni diminuirebbero se tutte le donne possedessero qualche arma.
Arturo Di Mascio