E’ l’espressione che Renato Brunetta ha utilizzato per descrivere l’ennesima manovra del nostro premier utilizzata per ingannarci. Un po’ come gli imperatori romani coi giochi in arena quando mancava il pane.
Stavolta pensa ai pensionati. Ricordate il bonus di 80 euro per i dipendenti? Stessa cosa. Peccato che i lavoratori dipendenti in Italia siano solo una frazione delle partite IVA, di tutti quei lavoratori autonomi che compongono l’ossatura del paese.
E con tutti questi contratti a prestazione occasionale di lavoro, lavoratori a progetto, giovani in stage e quant’altro, aggiungere 2 milioni di bonus ad ottanta euro a una cifra ancora bassa (cifra che ignoro – mi perdonerete) di potenziali elettori del Partito Democratico si dimostra essere nient’altro che una manovra di comunicazione. Comunicazione e nient’altro.
Se Renzi contattasse una concessionaria di affissioni pubblicitarie otterrebbe lo stesso effetto. Probabilmente utilizza gli anziani del nostro paese come manifesti. Non so che altro pensare.
Un mero venditore di tappeti, come lo ha chiamato Brunetta. Non c’è nient’altro da dire.
La ciliegina sulla torta? Si tratta dell’ennesimo finanziamento in deficit. Illustro l’espressione per tutti quelli che continuano a seguirmi e si pongono sempre tante domande su locuzioni che usano i giornalisti senza però far capire ai lettori di cosa si tratti.
In particolare, eseguire un’operazione in deficit vuol dire indebitarsi quando si è già indebitati. Faccio un esempio: poniamo il caso di essere membri di una famiglia indebitata per mutuo e che non abbia i soldi per iscrivere il figlio ad un’attività sportiva. Improvvisamente, mentre siamo in strada, la nostra attenzione viene colta da un’offerta – un po’ surreale – di fornitura annuale di merendine con olio di palma. Che facciamo? Andiamo dalla stessa banca con cui abbiamo aperto il mutuo di cui sopra e finiamo per indebitarci una seconda volta per pagare la fornitura di merendine.
Non c’è bisogno di commentare il risultato.