Cavani di nuovo a Napoli

Da Lazio news 24

Da Lazio news 24

Sapete tutti che il calcio è una delle mie grandi passioni e non posso non commentare -a freddo- l’incontro tra il presidente De Laurentiis con l’attaccante Edinson Cavani che l’ultima volta che era stato a Napoli, dove ha lasciato i due figli con la ex moglie, aveva litigato coi tifosi. Al suo ultimo rientro a Capodichino, martedì, è apparso sorridente. Forse perché pensava al Football Leader 2017, il prestigioso premio che ha vinto recentemente.

L’incontro più importante forse, però, è stato quello con l’ex presidente De Laurentiis. “Tornerei in futuro a Napoli, ma non con De Laurentiis” aveva dichiarato ad una radio sudamericana. Anche da lui sono arrivati elogi per le partite con il Real Madrid e, con essi, parole dolci per Walter Mazzarri, Mertens e Insigne.

Un Napoli che ricorda tanto quello che osannava mio nonno (riguarderei le pagine de L’uomo è un dio mancato) ma che, proprio come ha detto il bomber uruguaiano, attraversa il grande riassestamento mondiale. Le squadre italiano hanno ancora una forte identità ma gli atteggiamenti tattici si stanno mescolando negli ultimi anni. Forse è per questo è Cavani si è ricordato dei più giovani. Specie quelli che fanno esperienza all’estero.

La verità sull’economia italiana

Da adriaticonews.it

Da adriaticonews.it

Si sa, certe notizie passano in sordina.

Bankitalia prevede un’economia in accelerazione secondo una stima pubblicata negli ultimi giorni. C’è un rialzo rispetto alle previsioni svolte dall’ISTAT. Ricordate quando i telegiornali e gli opinionisti nelle televisioni (e, diciamocelo, tutti i grillini) usavano il famosissimo letimotiv dello zero virgola? Ebbene, il rialzo non è solo di un intero punto percentuale ma sale all’1,2% per le previsioni tra il 2018 e il 2019.

Questo prospetto si basa sui dati disponibili sino allo scorso 23 maggio. La forza più alimentata sarà quella della domanda interna sospinta da una espansione degli investimenti a ritmi più alti di quelli del prodotto. Anche se comunque -parlo per noi Campani- alcune regioni vivono soprattutto di export verso paesi stranieri. Anche fuori dall’Unione Europea.

Non lo sapete? Agli Australiani piace la pasta di Gragnano. E a Rio oramai non si dibatte più sulla paternità del sushi.

Afragola: aggiungi un posto a Tav

Ogni tanto, spostandomi sulla A1 in direzione Caserta da Napoli, guardando verso destra, la mia attenzione è cascata su infrastrutture che, giorno per giorno, hanno preso sempre più l’aspetto di un’astronave. Il complesso di infrastrutture è sorto in pochissimo tempo, tant’è che mi sono chiesto se davvero un gruppo di musi verdi provenienti da Kepler 452-B non fossero sul serio atterrati per condividere con noi la loro scienza millenaria.

E invece sono stati operai campani a lavorare lì, sbugiardando tutti di clicque sui lavori pubblici nel napoletano. La visita di Gentiloni è servita ad inaugurare la Porta del Sud dopo aver viaggiato su un Frecciarossa 1000.
L’amministratore delegato Mazzoncini sostiene che Afragola ha tante cosa in una. Da domani partirà con 36 treni e nel 2022 sarà un nodo di interscambio completo. Simbolo di un ritorno degli investimento al Sud, dopo gli accordi con Apple, dopo la presenza di Accenture a Napoli, io auguro veramente alla Campania, regione più giovane d’Italia, di trattenere e specializzare qui i ragazzi qui dove il divario tra ricchi e poveri costituisce il secondo record regionale.

La Campania, ora, ha tutte le carte in regola per trasformarsi in una nuova capofila. Ecco perché io scommetto su questa regione.

Da napolike.it

Da napolike.it

La balena blu

Scrivo spesso per informare, basta vedere qualche intervento su questo blog. Non sono più adolescente da qualche anno oramai. Quando ho conosciuto il fenomeno della blu whale (in italiano: balena blu) cascavo dal pero. Nel mio caso nulla quaestio, ma mi metto nei panni di tanti genitori i cui figli erano con la testa sui binari di un treno o sul tetto di un palazzo.

Arturo di Mascio - Blu Whale

Da ilgiornale.it

Ma andiamo per gradi. Blu Whale è un gioco che nasce in Russia. Ma in realtà nasce nell’etere. I giocatori sono due. Uno, quello che coordina le sfide, si chiama curatore. Gli effettivi giocatori, però, sono i nostri figli. Il curatore li contatta in maniera anonima, generalmente ingaggiandoli sui social network (Facebook e Snapchat in testa). Lo si riconosce dalla prima prima sfida che sottopone ai ragazzini: l’iniziazione è sempre la stessa e richiede l’incisione sulla pelle di una balena, con chiodi, coltelli, tagliacarte o qualunque cosa sia utile.

Le successive sfide sono prove di coraggio: attraversamento dei binari con treno in arrivo, altre incisioni, escursioni nei cimiteri. Certo, molto spesso la liturgia è declinata dalla fantasia del curatore, così come il problem solving della sfida è appannaggio dei nostri vivaci ragazzi. Ma il capolinea è sempre lo stesso: l’ultima sfida è il suicidio.

A Catania, un sedicenne è stato denunciato per istigazione al suicidio nei confronti di una giovane ragazza che aveva cominciato a giocare. È schifoso; quando ho saputo del gioco non avrei mai pensato che dietro l’account di un curatore ci potesse essere un minorenne. Nel romano, una ragazzina è stata salvata da una sua compagna di classe dopo aver tentato il suicidio con le lame e aver progettato una exit strategy tramite binari della metro.

Sono miserie che si commentano da sole. Tra le pagine de l’Uomo è un dio Mancato narro dell’arrivo a Bangui (Rep. Centrafricana). Sembra banale dirlo ma provate a sottoporre un gioco del genere a persone che conoscono la guerra e la fame.

O vanità, o sharia o vetri di bottiglia

Stamane i principali programmi di approfondimento stanno dando grandissimo spazio alla tragedia di Piazza S. Carlo a Torino. Ho atteso la freddezza del lunedì per rilasciare un commento lucido invece di fare la corsa al tweet, all’articolo, alla redemption, ai feed e quant’altro sia tipico appannaggio da giornalista.

Io mi metto dalla parte di quelli che vanno a votare. Perché anch’io vado a votare; anch’io sono un contribuente. Anch’io ho figli. Anch’io ho paura.
All’alba di lunedì continua a girare un video, quello di un ragazzo con zainetto in fondo a piazza San Carlo a Torino. C’è chi millanta per lui un tipico atteggiamento terroristico (foto di Libero in articolo) di un ragazzo in fondo alla piazza … mentre la folla bianconera corre già come in una famosa scena che mio figlio ha visto con me al fianco al cinema, quando anche un re leone può essere ucciso dal calpestìo. Sono scene che si commentano da sole.

Come noi votiamo, paghiamo le tasse, abbiamo figli, abbiamo paura, l’hanno anche i Londinesi. Lì il furgoncino c’era sul serio. E c’erano coltelli, non vetri rotti di bottiglia seminati per terra. I londinesi hanno gestito l’emergenza. Certo, lì i terroristi passano sul serio, ma nessuno è scappato via calpestando il figlioletto di qualcun altro. Bisogna assumere comportamenti virtuosi, altrimenti la prossima frontiera del terrorismo sarà gridare al lupo! Al lupo!

Da liberoquotidiano.it

Da liberoquotidiano.it

Il terrorismo non ferma noi. Non ferma gli Italiani. Non ferma l’economia.

Potremmo vivere solo di turismo. L’ho detto spesso e lo ribadisco. Ricordo l’intervento di un curato di Bari di stamane ad Uno Mattina. Uno dei tanti Italiani meridionali che ha accolto l’appello della comunità musulmana. E Bari ne ha risentito? No, anzi. Noi al meridione siamo fortissimi su questo, modestamente. Da secoli.

Oltre 23 mila musulmani hanno visitato le nostre chiese solo in Italia. Sono stato contento di registrare che è stato al Mattino di Napoli che si è espresso il presidente della Comunità religiosa islamica italiana.

Arturo di Mascio

da famigliacristiana.it

«Non bastano più messaggi di solidarietà, note di condanna, parole di biasimo. Oggi entreremo in Chiesa per compiere un gesto semplice e concreto: diremo ai nostri fratelli offesi dalla violenza che noi ci siamo, e vogliamo dar loro un abbraccio» E ancora: «Non sarà certo il gesto di oggi a porre fine al terrorismo. Ma a partire da questo gesto, vogliamo dare, insieme alla Francia, il segnale che l’Islam europeo è presente e intende dare una risposta culturale forte contro l’estremismo». Ha detto: «A noi fa molto male sentir parlare di “terrorismo islamico”. La religione islamica non ha niente a che fare con esso, non ha nessuna colpa; questo l’abbiamo detto sempre e lo ripeteremo sempre».

Al di fuori della questione umana, voglio anche dare uno sguardo a tutti gli spunti che questa situazione offre al mercato. Questa serie di attacchi tragici ha colpito tutta l’Europa. Ma questo sembra effettivamente inutile. Ad agosto – secondo il sondaggio estivo Confesercenti-Swg – saranno ben 21 milioni coloro che si concederanno un periodo di ferie, di cui 6 su 10 sotto l’ombrellone: un numero, in linea con quello registrato lo scorso anno, che dimostra come l’effetto terrore sui consumi turistici sia per ora limitato (fonte: ANSA). Spagna e Grecia sono state le regine delle mete europee scelte dagli Italiani ma anche il Regno Unito non sembra risentire dei danni della Brexit. Probabilmente perché, come ho già spiegato in precedenza, l’UK non sarà definitivamente fuori dall’Unione per i prossimi due anni. E, anzi, consiglio di dare una rilettura all’articolo postato qualche settimana fa.

L’ira di Herdogan e le sue ripercussioni

da squarespace.com

da squarespace.com

Ha rimosso trenta governatori regionali e cinquanta alti funzionari. In più, ora è in vigore la legge marziale oltre al coprifuoco. Stamane, ad un intervento ad Uno Mattina, Paolo Mieli e colleghi hanno spiegato che una rappresaglia così veloce e selettiva indica la presenza già ponderata di una lista nera da parte del governo. E se questa è la realtà, vuol dire che c’è da preoccuparsi.

Il leader di un paese che dovrebbe essere democratico quando il nostro ha effettuato una vera e propria purga. Quasi otto mila arresti. Giudici, generali, governatori e procuratori. E 232 turchi morti.

Questo ovviamente ha grandi ripercussioni sui trader e la loro attività. Unicredit ha dovuto scegliere un nuovo AD, Jean Pierre Mustler, per rafforzare il cuscinetto patrimoniale della banca. E, con una cessione del 10% a Yapi Kredit, chiaramente, la situazione è divenuta particolare.

Chi è Theresa May?

Theresa May è la nuova leader del partito conservatore e diverrà la seconda donna primo ministro britannico mercoledì. La cinquantanovenne ministro dell’interno è nata a Brasier il 1 ottobre 1956, figlia unica di un vicario anglicano del Sussex, si è laureata in Geografia all’università di Oxford. Una conservatrice vera. Con una lunga carriera politica alle spalle.

Ha iniziato la sua carriera nella Bank of England in Francia. Iniziò a fare politica proprio con Margaret Thatcher. Non ha paura di farsi nemici, è più conservatrice di Cameron. “So di non essere un politico che si mette in mostra. Non faccio il tour degli studi televisivi, non faccio pettegolezzi durante i pasti, non bevo nei bar del Parlamento, non parlo a cuore aperto. Faccio semplicemente il lavoro che ho davanti”, ha detto di recente.

La prima elezione ad un seggio al parlamento arriva nel 1997. Da quel giorno una elezione dopo l’altra si è conquistata la fiducia dei Tory e la candidatura a leader del partito. Nel 1999 è diventata segretaria ombra per l’Educazione e nel 2002 prima donna a ricoprire l’incarico di segretaria generale del partito conservatore. I primi ministeri ombra di una lunga serie. Nel 2010 è stata nominata ministra dell’Interno dal premier David Cameron, con l’obiettivo di controllare l’immigrazione e ridurre i crimini. Ci è riuscita, nonostante gli scontri con la polizia per il taglio ai fondi destinati. Nel 2013 ha espulso l’imam radicale Abu Qatada, mossa che le ha dato molta notorietà e le ha permesso di tagliare il traguardo del record di massima durata al ministero dell’Interno nella storia d’Inghilterra.

La mossa che ha permesso a Theresa May di tagliare la strada a Johnson e gli altri concorrenti alla leadership dei Tory è stato lo schierarsi contro la Brexit ma senza esagerare. Rispettando il desiderio di molti di lasciare l’Ue. “Brexit significa Brexit”, ha detto, e “non ci devono essere tentativi di restare nell’Ue, di rientrare dalla porta posteriore, di fare un secondo referendum”.da wikipedia.it

UK e i trader internazionali

OANDA ha pubblicato il rapporto dei posizionamenti aperti dei suoi clienti. Poco più del 50 per cento delle posizioni aperte puntano sullo short sul cambio GBP/USD. Finché i broker avranno un certo bilanciamento tra le posizioni dei clienti tra short e long, i rischi per l’industria del Forex in vista di una Brexit rimangono limitati. Una prospettiva che può influenzare i requisiti di liquidità in modo sostanziale.

Sarà probabilmente la nomina di Theresa May a premier, accelerando le procedure di uscita del Regno Unito dalla UE, a far si che listini Del Vecchio Continente beneficino del segno positivo per il 2016, mentre si prepara a un buon avvio anche Wall Street, dove si preannunciano nuovi record. Milano corre più velocemente delle altre Piazze europee che, comunque, sono tutte in verde. Per oggi. Pier Carlo Padoan da Bruxelles ha ribadito che il sistema italiano è solido ma che ci sono poche specifiche criticità. Il ministro ha ribadito che chi dichiara a rischio il nostro sistema bancario pronuncia menzogna. Il problema è che sappiamo – e questo è il mio commento – che gli affari italiani sono realmente a rischio. Non tanto un rischio che proviene dalla competitività estera, quanto dai capricci interni e ordini che provengono dagli ambienti più chiusi. Le azioni di Unicredit svettano oltre quota 2 euro soprattutto a causa della cessione del 10% del capitale di Finecobank, operazione che ha consentito all’istituto di incassare 328 milioni.

Secondo il Sole 24 Ore, i mercati del Vecchio Continente hanno apprezzato le indicazioni degli istituti di statistica di Germania, Francia e Italia, ossia di Ifo, Insee e Istat secondo i quali il Pil dell’Eurozona è stimato in crescita dello 0,3% nel secondo trimestre, dello 0,4% nel terzo e dello 0,3% nel quarto. Così la crescita media attesa per il 2016 è stimata attorno all’1,6 per cento. Una miseria? Si, se ci paragoniamo a paesi ancora in crescita ma, soprattutto, a quali sono i numeri per le perdite del nostro paese. Segneremmo un meno 8 per cento. Anche questa è una stima.

In generale, il quadro in Europa sembra rischiararsi con la nomina, in calendario domani, di Theresa May premier britannica, al posto di David Cameron.
L’FMI ha annunciato una sforbiciata alle previsioni di crescita dell’economia italiana proprio a seguito della Brexit. Si tratta di centesimi di percentuale che, comunque, fanno la differenza nel nostro caso e che si tramutano in milioni di euro. Il posizionamento dei forex trader in vista dei risultati del referendum Brexit sui maggiori Broker internazionali mostra un rischio limitato per gli intermediari.
da ilsole24ore.com