«Per anni le pubblicità di Volkswagen hanno promosso i loro veicoli come ‘clean diesel’ anche se è emerso che Volkswagen ha truccato quelle auto con dispositivi pensati per superare i test sulle emissioni» ha commentato ieri Edith Ramirez, presidente della Federal Trade Commission.
Si apre un fronte clamoroso nei rapporti economici tra Stati Uniti e la Germania. Il governo di Washington ha avviato un’azione legale contro Volkswagen, in seguito alle rivelazioni per lo scandalo delle emissioni truccate della auto fabbricate dalla casa di Wolfsburg.
La querela sarà depositata nel distretto orientale del Michigan e poi trasferita in California del Nord, dove pende la class-action contro Volkswagen.
Di fatto, il gruppo tedesco ha venduto e importati in usa veicoli il cui design è stato diverso da quello dichiarato all’Environmental protection agency. Ci ricordiamo tutti di questa vicenda.
Personalmente, io investo sistematicamente nella promozione della mia persona. Per scopi – non mi faccio problemi a dirlo – personalmente etici. Dal mio canto, non mi sognerei mai di fare promozione per ciò che è socialmente illecito, sbagliato e dannoso.
Ed è esattamente ciò che hanno fatto in Germania. Se da un lato sono sempre stato solidale con alcune cause aziendali, mi scontro ancora una volta con posizioni che non sono assolutamente le mie.
E la casa automobilistica rischia una sanzione fino a 19 miliardi di dollari.
Dessero quei soldi alle famiglia di chi ha perduto i propri figli in questo lungo e terrorizzante conflitto. Del resto, quei motori valsi l’accusa sono gli stessi che bruciano il derivato del petrolio che – alla fine dei conti – è proprio ciò che paghiamo col sangue.