C’è chi su La7 stamattina l’ha definito come un “Renzi contro il resto del mondo”. Io lo rinominerei “utile contro futile”. Certo, il nostro caro presidente del consiglio sta riuscendo a trasformare in un caso di stato – letteralmente – qualcosa che poteva passare in sordina. Così come oltre cinquanta milioni (una cifra enorme) di Italiani hanno scelto di trattare la questione.
E invece tra “ciaoni” e baruffe con il governatore della Puglia, Michele Emiliano, diamo l’ennesimo sfoggio da corpo sociale decadente e decaduto. Addirittura all’interno dello stesso partito fioccano i battibecchi da oca giuliva:
“Il governo aveva tentato un’operazione segreta: inserire nello Sblocca Italia norme che avviavano la trivellazione nelle 12 miglia. Quando abbiamo provato a discutere, il governo non ci ha ricevuto. E solo di fronte al referendum si è dovuto fermare, bloccando le nuove trivellazioni entro le 12 miglia. Un successo enorme” perché “un popolo si è ribellato, da oggi il premier farà i conti con me” aggiunge Emiliano a Repubblica.
Ma quali conti? Continueremo a utilizzare riserve energetiche che la natura ha già predisposto attorno al nostro suolo. Intanto, svilupperemo energie sostenibili senza l’ansia di portare a termine corse alle quali avremmo dato una deadline esorbitatamente anticipata.
Perché il futuro è green, certo. Ma è anche coi piedi ben piantati per terra.
Renzi? Emiliano? Su un altro pianeta.